
LA PRATICA

La pratica proposta in questi incontri si riferisce alla tradizione Shivaita ed allo yoga non duale del kashmir: tradizione formulata e portata in Europa, prima dal maestro Jean Klein e continuata oggi da Eric Baret.
​
Questo approccio propone di donarsi totalmente all’ascolto del corpo:
le sensazioni e le emozioni che scaturiscono durante l’ascolto, compongono la sessione di yoga.
​
Liberati da una volontà di “riuscire” ad entrare in una postura, la mente si calma e le tensioni si eliminano.
​
Il risveglio del corpo e delle sue energie sottili, passa attraverso la pratica di movimenti liberi da stereotipi e dall’ascolto del respiro.
​
In questo “lasciare fluire” viene proposta l’esplorazione di movimenti tradizionali quali Asana e Pranayama, in uno spazio di ascolto puramente sensoriale.
Gli Asana o posture del corpo, sono un pretesto per diventare intimi con il proprio funzionamento e con quello che si sente istante per istante.
Liberati da una volontà di “riuscire” ad entrare in una postura, la mente si calma e le tensioni si eliminano.
I gesti lenti e l’apparente staticità della pratica, favoriscono la presenza nelle posture e si adattano alla morfologia di ognuno, liberando le energie interne.
L’osservazione dei meccanismi di difesa, di resistenza e di controllo permettono, a poco a poco di liberarsi da questi condizionamenti e schemi mentali per ritrovare un’apertura nuova al mondo:
senza più lottare contro, ma vivendo in armonia con quello che si presenta, istante dopo istante.